E’ inziata il 26 novembre e si concluderà il 7 dicembre, la COP18, 18ma conferenza dei 195 Paesi membri della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC.int).
Dal 1992, anno della Conferenza sulla Terra di Rio de Janeiro, i Paesi del mondo hanno deciso di siglare un trattato internazionale, l’UNFCCC, per studiare insieme cosa fare per limitare l’aumento medio della temperatura globale, e i cambiamenti climatici che ne derivano, e per mettere in atto misure di adattamento alle inevitabili conseguenze. La convenzione è entrata in vigore il 21 marzo del 1994.
Durante la terza conferenza delle parti (COP) dell’UNFCCC, la COP3, tenutasi a Kyoto nel 1997, i Paesi hanno adottato il Protocollo di Kyoto, un patto vincolante che obbliga i Paesi più sviluppati a degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Il primo periodo di applicazione del protocollo è iniziato nel 2008, e terminerà proprio quest’anno, al 31 dicembre 2012.
Alla COP17, tenutasi a Durban nel 2011, i Governi dei Paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto, hanno deciso l’avvio di un secondo periodo di applicazione del Protocollo, dal 2013 in avanti, che potrà durare 5 oppure 8 anni.
Durante queste due settimane a DOHA, sono tre i lavori principali che dovranno essere portati avanti:
Protocollo di Kyoto. Nonostante la decisione di Durban di avviare una seconda fase del protocollo, basato su un meccanismo di mercato che consente di negoziare le emissioni, molti ostacoli continuano a limitarne l’efficacia, come ad esempio il fatto che US e Canada si sono sfilati dalla seconda fase, o per il fatto che i Paesi in via di sviluppo non paiono favorevoli a vederlo come un meccanismo che li conduca efficacemente alla riduzione delle loro (tante) emissioni, garantendo la crescita economica che li porti a un livello di reddito pro-capite assimilabile a quello dei Paesi più sviluppati.
Long term Cooperative Action (LCA), una discussione avviata a Bali nel 2007, alla ricerca di nuove modalità di cooperazione a lungo termine, che ha generato idee come il Green Climate Fund, o il Nationally Appropriate Mitigation Action (NAMA), oppure il New Market Mechanism (NMM) e più recentemente il Framework for Various Approaches (FVA). Tanti acronimi ma nulla di realmente ‘fattibile’ singolarmente, tant’è che l’attesa per DOHA è che queste iniziative vengano, se non archiviate, declassate ad approfondimenti tecnici.
Infine, quella che forse è la discussione più attesa a DOHA, ovvero la Durban Platform for Enhanced Action (e la relativa discussione ‘Ad hoc Working Group on Durban Platform for Enhanced Action’, ADP). La piattaforma è un accordo, non vincolante, che ogni Paese, indistintamente dalle sue condizioni di sviluppo economico, dichiari un obiettivo di riduzione delle emissioni. Nonostante, a differenza del Protocollo di Kyoto, non vi siano appunto obblighi e sanzioni, la piattaforma di Durban supera il concetto di ‘trattamento differenziato’ per Paesi più o meno sviluppati, e questo è di per sè un grande passo avanti. I tempi previsti, purtroppo, sono di raggiungere un accordo su queste basi entro il 2015, e ratificarlo entro il 2020. Questi tempi non sembrano compatibili con l’obiettivo di contenere il surriscaldamento globale entro i 2°C, come ripetutamente hanno fatto notare in diversi studi l’International Energy Agency, la World Bank, PWC e altri.
Riassumendo, i risultati minimi della conferenza di DOHA, dovrebbero essere:
Il tutto in sole due settimane. Sicuramente i circa 10.000 delegati dei 195 Paesi non avranno di che annoiarsi.
Fonti: unfccc.int “DOHA Climate Change Conference”, David Hone “Expectations for COP18 in DOHA”, Carlo Carraro “AAA cercasi nuova architettura politica per il clima”.
Il Comitato Nazionale per l’Attuazione della Direttiva Emission Trading ha pubblicato oggi la delibera 27/2012, che sancisce l’obbligo per i gestori degli impianti EU-ETS operanti in Italia, di predisporre entro il 31 gennaio 2013 i piani di monitoraggio delle emissioni 2013-2020 secondo i formati armonizzati dell’Unione Europea, disponibili alla relativa pagina web.
Ancora qualche giorno di incertezza per gli impianti ‘opt-out’, di cui all’allegato 3 della deliberazione 20/2012, ancora in attesa dell’ok dalla Commissione per la loro ‘esclusione’ dalle obbligazioni standard.
Fino al 31 dicembre 2012 il monitoraggio delle emissioni prosegue comunque secondo le specifiche della delibera 14/2009 come modificata dalla 14/2010.
MR Energy Systems sarà presente ad Ecomondo dal 7 al 9 Novembre, all’interno dell’area VEGA, parco scientifico tecnologico di Venezia, STAND A4, Padiglione B7 D7 “ città sostenibile” adiacente all’ingresso est.
Questa l’agenda dei seminari / eventi in cui MR Energy sarà presente:
7 novembre – Stati generali della Green Economy (partecipazione come delegato di GBC Italia)
8 novmebre – Stati generali della Green Economy (partecipazione come delegato di GBC Italia)
8 novmebre – ore 17.00: “Il DIVANO DELL’INNOVAZIONE”, intervento di Mauro Roglieri: “Green R-Evolution”
Scarica la mappa del padiglione B7 D7 con indicato lo stand A4.
Per info scrivere a info@mrenergy.it
E’ andata in onda nei giorni scorsi una puntata di Parlare d’Abitare, una produzione di ADA Channel, rete televisiva digitale specializzata sui temi dell’edilizia e del mercato immobiliare. Franco Frison, Segr. del Consiglio Nazionale degli Architetti, Mauro Roglieri, in veste di Consigliere Esecutivo di GBC, e Igino Zanandrea, dello studio AT&T Associati, hanno discusso con la conduttrice, Cristina Catarinicchia, come sia possibile riqualificare il nostro territorio garantendo la sostenibilità e la misurabilità dei risultati.
Le Policy internazionali sono un forte driver per la riqualificazione degli edifici e del territorio in chiave sostenibile, e l’Unione Europea sta mettendo a disposizione importanti fondi per raggiungere in fretta ambiziosi obiettivi di riqualificazione degli edifici e del territorio. Strumenti di rating come quelli elaborati da Green Building Council Italia, ma anche informazione e formazione, competenze specifiche, sono indispensabili per cogliere le opportunità legate a questa radicale trasformazione, e non farsi ‘cogliere impreparati’ dal mercato. Buona visione.
Se non riesci a visualizzare il video clicca qui.
Venerdì scorso al TG regionale delle 19.30, è andata in onda una breve intervista rilasciata durante un convegno sulla green economy, sostenibilità e reti d’impresa organizzato dalla Camera di Commercio di Venezia. Oggetto della domanda il contratto di rete che MR Energy Systems sta elaborando con un’azienda Partner.
Potete visualizzare il servizio (al minuto 9’20”) dagli archivi del TG3 seguente link:
Venerdì 28 settembre 2012, presso l’Enoteca Veneta di Conegliano, il Chapter Veneto – Friuli Venezia Giulia organizza un evento di networking, in cui i Soci di GBC Italia del territorio avranno l’occasione di conoscersi e incontrare rappresentanti delle istituzioni locali.
Sponsor dell’evento MR Energy Systems
L’iscrizione all’evento, con inizio dalle 18.30 e cena a buffet, prevede un’offerta volontaria minima di 25 €., per il sostegno alle attività dell’Associazione.
Per dettagli e iscrizioni: Chapter Veneto – Friuli Venezia Giulia
La Commissione europea ha adottato durante l’estate i nuovi regolamenti per il monitoraggio e la comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e per la verifica e accreditamento dei verificatori nell’ambito del sistema europeo di scambio di emissioni di anidride carbonica (Emissions Trading). I nuovi regolamenti si applicano al terzo periodo di attuazione del sistema, da gennaio 2013.
In Italia, l’Autorità Nazionale Competente ha approvto, dopo il periodo di consultazione, l’elenco degli impianti che ricadono nel campo di applicazione della Direttiva Emissions Trading, comprensivo delle quote preliminari assegnate a titolo gratuito (soggette a revisione da parte della Commissione Europea).
Ai gestori degli impianti ricadenti nel sistema sarà richiesta quindi, in questi ultimi mesi, la presentazione di documentazione integrativa per l’allineamento della gestione del terzo periodo ai nuovi regolamenti.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO MINISTERO DELL’AMBIENTE E COMUNE DI VENEZIA
Il Ministero dell’Ambiente investe 9 milioni di euro per lo sviluppo di interventi di efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili a Porto Marghera e nell’Isola della Certosa.
Il Comune di Venezia e il Ministero dell’Ambiente, con la sottoscrizione dell’Accordo il 29 dicembre 2010, hanno promosso un programma di interventi finalizzato alla sostenibilità ambientale di un’iniziativa industriale a Porto Marghera, “Marghera Ecodistretto” , e la riqualificazione dell’Isola della Certosa, a Venezia.
Fonte: www.minambiente.it
Il sito del Ministero dell’Ambiente ha pubblicato la settimana scorsa il contributo del Ministro Clini al piano di sviluppo in fase di discussione al Governo.
Interessante notare l’ammissione di responsabilità (dovuta a conflitti di competenze tra i vari ministeri) nei ritardi che accompagnano l’Italia nel recepimento delle Direttive Europee, e viceversa, il riconoscimento dell’importanza di tali politiche per lo sviluppo dell’economia italiana. Speriamo che approfittando di questo periodo di governo tecnico si possano superare efficacemente impasse che durano da anni.
Il quadro riassunto nell’articolo di cui al link qui sotto, appare abbastanza completo, e conferma una linea di supporto allo sviluppo verde dell’economia che, se confermata, dovrebbe gradualmente farci recuperare terreno rispetto ad altri Paesi Europei che hanno saputo integrare tali driver già da qualche anno nella politiche di sviluppo economico o addirittura nelle procedure stesse di funzionamento dell’Amministrazione Pubblica.